Nonché sul progetto specifico, sul quale, essendo per ora giornalistico, non sarebbe opportuno un suo intervento, l’ex banca centrale si astiene anche da valutazioni generali, da autorità di sorveglianza e massima intelligenza del settore. Si fa per esempio valere il principio “più grande è più efficiente”, mentre il contrario si sa che è vero. La Banca d’Italia dovrebbe inoltre garantire i controlli antimonopolio, che ad essa sono in parte delegati nel settore bancario.
La Banca d’Italia di Visco sembra rassegnata al ruolo
di banca privata, dove quindi gli azionisti sono al comando, e il primo
azionista è Intesa. Il silenzio di Visco si segnala però sulla diversa reazione
che avrebbe avuto il suo predecessore di appena un anno fa, Mario Draghi. Anche
se, poi, tacciono tutti su un progetto di così enorme rilevanza, pure l’Antitrust
e la Consob.
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