Il motivo della contesa sarebbe, oltre gli interessi
di Intesa-Bazoli, di tipo politico: la Fiat non ha aderito al disegno
neoguelfo, di un Grande Centro, anche se non lo osteggia (è nelle corde di
Mario Calabresi, il direttore del suo giornale). Non perché esso punta a
marginalizzare la destra, e la sinistra socialista, bensì in quanto rispolvera
il governo del non-governo. Della infinita conflittualità e “contrattazione”.
Lo schieramento incongruo di Della Valle, e
soprattutto il rilievo che a esso viene dato, lo conferma. Mentre il suo socio
e sodale Montezemolo avrebbe fatto una scelta pro Fiat, nel cui ambito bene o
male ancora prospera. Per questo Montezemolo si smarca da Della Valle, in “Italo”,
in Charme” e in politica.
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