venerdì 30 novembre 2012

La notte parla meglio col silenzio

Rivisto dopo un anno, colpisce per la forza delle immagini. Puro linguaggio filmico, parla con le sole immagini. Le luci, le ombre, i silenzi, i rumori, il caleidoscopio naturale, degli elementi, sono già buona parte della narrazione. Anche i personaggi confluiscono, per la loro fisicità, i visi, i corpi, la diversa grazia, di bimbi, adolescenti, adulti. Con dialoghi anche appropriati, seppure didascalici, non di  necessità. Non fosse, al solito, per la dizione incolore, affrettata come nei telefilm.
Cristina Comencini, Quando la notte

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