Rivisto dopo un anno, colpisce per la forza delle immagini.
Puro linguaggio filmico, parla con le sole immagini. Le luci, le ombre, i
silenzi, i rumori, il caleidoscopio naturale, degli elementi, sono già buona
parte della narrazione. Anche i personaggi confluiscono, per la loro fisicità, i
visi, i corpi, la diversa grazia, di bimbi, adolescenti, adulti. Con dialoghi
anche appropriati, seppure didascalici, non di necessità. Non fosse, al solito, per la
dizione incolore, affrettata come nei telefilm.
Cristina Comencini, Quando la notte
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