lunedì 26 novembre 2012

Nessuna legge per gli irresponsabili

Alla fine la legge sul diritto all’informazione non sarà rifatta, è scommessa facile, ogni progetto di revisione è destinato a cadere nel nulla. Sotto una pesante disinformazione.
È per i giornalisti come per i giudici. Ogni legge, di qualsiasi tipo, si provi a mutare i privilegi dei giudici viene silurata in anticipo: con condanne accelerate, avvisi di condanna, condanne esemplari, avvertimenti. O altrimenti ci pensa la Corte Costituzionale: per esempio a bloccare la mediazione civile.
Il complesso media-giudici, che fa l’Italia da vent’anni, si dimostra inattaccabile. Non dal Parlamento perlomeno. Il complesso dei poteri irresponsabili. Forte dell’antipolitica. Anche sotto la forma odierna dell’anti-antipolitica.
Sono due poteri che si tengono a vicenda. Caso esemplare quello di Sallusti, per il quale si voleva accelerare la nuova legge sull’informazione, per evitargli il carcere. Sallusti voleva anche lui una legge più garantista sull’informazione, e allora i giudici di Milano l’hanno condannato al carcere fermo, come “delinquente abituale”.

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