Un altro linguaggio, un altro “tempo”, quello desueto del
Sud. Anche se qui è il Sud degli Usa, e anch’esso remoto, degli anni dopo la guerra.
Un’aneddotica e una scrittura anomale, fuori del canone occidentale - che è un
canone settentrionale. Flannery O’Connor, lei stessa a sua volta minoranza nel
Sud della “cintura biblica”, in quanto cattolica figlia di cattolici, ne
restituisce gli odori e i sapori con un parlato anch’esso minoritario e desueto
– grande sfida per la traduttrice Marcella Bonsanti. “La religione del Sud, è
qualcosa che, come cattolica, trovo penosa, commovente e cupamente comica”,
scrive in una lettera (raccolta nell’epistolario “Sola a presidiare la fortezza”)
. Da qui la sua stessa definizione di “romanzo comico”, che dà come chiave di
lettura alla riedizione del 1962: “L’ho scritto con allegria e dovrebbe essere
letto, se possibile, allo stesso modo. È un romanzo comico su un cristiano malgré lui”. Su un fondo drammatico, che
tiene su l’aneddoto: “Non avendo nulla che corregga le proprie eresie, la gente
le elabora drammaticamente”, aggiunge.
Con una chiave personale, di scrittrice di carattere. C’è,
come nei racconti per cui è apprezzata, una sorta di evidenza fisica, della scena
e dei personaggi. E un fondo gotico, che non è estraneo alla tradizione narrativa
americana, anche se non del Novecento (Poe, Hawthorne). Con l’ironia anch’essa caratteristica
degli autori di quel filone. Che è la chiave per far gustare al lettore come “normali”
situazioni assurde, secondo il canone, e anche strampalate.
Flannery O’Connor, La saggezza nel sangue, Garzanti, pp.
220, euro 17,60
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