Il linguaggio diviso di Monti risponde alla predilezione
per le tasse indirette generalizzate, che colpiscono soprattutto i redditi
bassi. Con un distinto disprezzo degli stessi. Ha aumentato senza dirlo l’Irpef
ai redditi medio bassi, fino a 13 mila euro, di circa mille euro l’anno. Dopo
avere imposto il conto corrente obbligatorio ha aumentato tutti i bolli bancari
e le spese di gestione. Ha ridotto sprezzante il crollo di professionalità,
reddito, salute degli insegnanti a un corporativismo cieco – “per non fare
due-tre ore in più di lavoro”. Impone una tassa di scopo sulla sanità, di 5-600
euro per i redditi bassi, prendendo per buone le strampalate deduzioni di
Bondi.
Superburocrate
L’uomo distinto, dal colorito sempre roseo, la camicia inappuntabile, il singolo capello in ordine, che parla inglese, appare ai più iperreale come un’immagine di Warhol, una creatura finta da “X-Files”. Avveniristico ma sul versante automa. Anche la nasalità contribuisce. L’uomo preciso, pedagogico, affabile è solo un superburocrate di Bruxelles. Algido, e alla fine incompetente. Gli economisti sono sbalorditi, che gli vedono prendere d’infilata misure che uccidono ogni forma di economia. Insensibile al crollo della produzione, dei consumi, dell’occupazione, del reddito, della stessa affidabilità. Che solo sa farsi eco del gergo comunitario. Che è poi la sua sola via di comunicazione a Bruxelles e negli incontri internazionali che predilige. Dove la differenza si vede abnorme coi grossi marpioni politici, Merkel, Cameron, da ultimo Hollande.
I sondaggisti gli accreditano un 10-12 per cento di
gradimento. Che è poco. Ma se si votasse veramente, gli stessi esperti del marketing
politico ritengono improbabile che un ipotetico candidato Monti raccolga più
del 5 per cento. Quanto è valutato il cosiddetto “voto di opinione”, disgiunto
dalle fedeltà di schieramento. Non compresi molti dei casiniani e altri
centristi.
L’uomo distinto, dal colorito sempre roseo, la camicia inappuntabile, il singolo capello in ordine, che parla inglese, appare ai più iperreale come un’immagine di Warhol, una creatura finta da “X-Files”. Avveniristico ma sul versante automa. Anche la nasalità contribuisce. L’uomo preciso, pedagogico, affabile è solo un superburocrate di Bruxelles. Algido, e alla fine incompetente. Gli economisti sono sbalorditi, che gli vedono prendere d’infilata misure che uccidono ogni forma di economia. Insensibile al crollo della produzione, dei consumi, dell’occupazione, del reddito, della stessa affidabilità. Che solo sa farsi eco del gergo comunitario. Che è poi la sua sola via di comunicazione a Bruxelles e negli incontri internazionali che predilige. Dove la differenza si vede abnorme coi grossi marpioni politici, Merkel, Cameron, da ultimo Hollande.
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