giovedì 6 dicembre 2012

La 7 di Bazoli

La 7 perde 120 milioni, lamenta Ben Ammar, socio di Telecom, padrona della rete. Erano in passato sempre tanti, ma le perdite si contenevano sui 60-90 milioni, annui, da sempre. Ora che finalmente l’emittente è, teoricamente, in vendita, lo sbilancio si è quasi raddoppiato. Il perché si sa, per pagare lo sforzo informativo – per dare, sempre teoricamente, un appeal alla rete. Ma Telecom Italia è un gruppo ancora semi-pubblico (la rete telefonica lo è, le tariffe devono tenere conto delle sofferenze Telecom, soprattutto l’esosissimo canone), e seppure bene intenzionato non  dovrebbe permettersi simili sbilanci. Nell’inerzia: dell’Agenzia per le Telecomunicazioni, del padrone Telecom, dei padroni di Telecom.
Si è pensata La 7 legata a Franco Bernabé, l’ad di Telecom che la gestiva fino a poco tempo fa col fidato Stella. Ma l’interesse dirimente è di Bazoli, il capo di Intesa-San Paolo e dominus del gruppo telefonico. Che non è un banchiere, come ha spiegato lungamente l’altro ieri Carlo De Benedetti alla presentazione del libro di Mucchetti e Geronzi, ma un politico Dc che Andreatta proiettò sul mondo bancario. Che l’ha messa in vendita, ma teoricamente.

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