Dopodiché non si esce dalla mota.
Doninelli propone di lasciar fare ai fiorentini, ai privati. Per scrostare la
città dalla patina del Rinascimento – semmai farne “la madre di tutti i
Rinascimenti”. Ma più “privata” la città non può essere: si sono appropriati
perfino delle Cascine, parco storico, l’unico della città, per sottopassi e
mercati. Liberare invece bisognerebbe la città dalla congrega degli interessi
privati. Al riparo quarantennale del Partito, il broker degli affari immobiliari e edilizi nei quali Firenze si sta
spegnendo – un potere che il Rottamatore non ha nemmeno tentato di intaccare.
Ciò che bisogna risuscitare è un interesse pubblico.
Luca Doninelli, Salviamo Firenze, Bompiani, pp. 202 € 12,50
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