sabato 8 dicembre 2012

Liberare Firenze

“A Firenze c’è l’unico distributore automatico di pastasciutta”. Non è vero, li ha inventati Tokyo, che stravede per la pastasciutta. Ma è pure vero, c’è di che tramortire i bravi fiorentini. I quali cominciano infine a vedere il degrado della città – che questo sito mostrava qualche anno fa nel suo pezzo più cliccato:
Dopodiché non si esce dalla mota. Doninelli propone di lasciar fare ai fiorentini, ai privati. Per scrostare la città dalla patina del Rinascimento – semmai farne “la madre di tutti i Rinascimenti”. Ma più “privata” la città non può essere: si sono appropriati perfino delle Cascine, parco storico, l’unico della città, per sottopassi e mercati. Liberare invece bisognerebbe la città dalla congrega degli interessi privati. Al riparo quarantennale del Partito, il broker degli affari immobiliari e edilizi nei quali Firenze si sta spegnendo – un potere che il Rottamatore non ha nemmeno tentato di intaccare. Ciò che bisogna risuscitare è un interesse pubblico.  
Luca Doninelli, Salviamo Firenze, Bompiani, pp. 202 € 12,50

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