Se non che il legame si dev’essere allentato, o la missione
era inquinata. Draghi infatti, direttore generale del Tesoro, frequentava i
banchieri d’affari. E anzi ne è diventato un alto dirigente, brasseur d’affaires per conto loro in Italia grazie alla influente rete di amicizie e contatti. Lo stesso Monti, lui fino alla sua ascesa a palazzo Chigi. Che ora tassa senza pietà i poveri, e li assoggetta senza
ragione alle banche. Impoverisce anzi tutta l’Italia, e ne sorride. Sono tuttavia
cose che contano. Tanto più nel quadro della restaurazione neo guelfa, che vede
il cardinale Bagnasco, lodatore di Monti e Draghi, e i vescovi attivamente
schierati. . I gesuiti furono gli artefici della Riforma
cattolica, la Controriforma, nella scuola, con le architetture, e più col
teatro, anche politico.
Anche il ministro Riccardi, ieri, ha dato il suo
contributo, spiegando che Scalfaro era ostile a Berlusconi soprattutto sul “piano
morale e religioso”. Riccardi, che non dev’essere stato a scuola dei gesuiti,
forse non sa cos’è la perfidia. Perché Scalfaro promosse e realizzò nel 1994 un
golpe istituzionale, niente di meno, per impedire la riforma delle pensioni che Monti ha fatto.
Che attuata 18 anni prima avrebbe rimesso da tempo l’Italia e il debito su un
sentiero in discesa.
E dunque che dirne? Cave religionem! Ma bisogna specificare che è una religione dubbia.
Quella di questi gesuiti, compreso il cardinale e i vescovi, è una cosa molto
profana e pratica: il piccolo cabotaggio del potere. Non coraggioso, non stabile.
Il governo del sottogoverno.
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