lunedì 10 dicembre 2012

Luciana lucida il blasone

Usavano, sono i “blasoni” di cui più non si parla, le lodi di un membro del corpo. Litizzetto rispolvera il genere per il membro maschile, e aggiorna il catalogo, a un’occhiata, di 22 neologismi, sul totale di 25 sinonimi che usa per la parola impronunciabile (uno se l’è perso, il migliore, che aveva sottomano: fly italianizzato nel titolo invece di flay sarebbe stato un altro “titolo”). Un dieci per cento buono d’innovazione, considerato che il catalogo precedente, non recente, si attestava su 228 sinonimi.
Alla comica – malgrado tutto lo è, malgrado il quarto d’ora di penitenza che Fazio le infligge domenica sera, con i sinonimi del caso più triti per Berlusconi – D’Orrico rimprovera la freudiana invidia del pene. Ma lei non ne è l’arcigna censora, proprio con le forbici? Recidiva anzi del vilipendio, “La principessa sul pisello”, “Rivergination”, “Minchia!”, “Col cavolo”, sono anni che ci gira attorno. Ha saputo però reggere un anno all’assenza di Berlusconi, passando da Bocchino a Passera – merito non minore, i comici di questi tempi sono affliggenti. Per un’invenzione linguistica forsennata, meglio da leggere che da ascoltare: la Jolanda e altri paesi bassi, Belèn Belìn, la Walteranschauung.
Luciana Litizzetto, Madama Sbatterflay, pp. 185 € 18

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