È stata la riprova ennesima, per la delegazione
italiana, che niente si può fare in Europa che non voglia la Germania, e che si
può fare solo quello che vuole la Germania. È vero, è da aggiungere, che niente
si può fare nell’euro se non all’unanimità, ma il veto tedesco è l’unico politicamente
corretto.
Il voto contrastato cade mentre la Germania monta una
campagna vittimistica, contro il “populismo antitedesco”. Attribuito
ridicolmente a Berlusconi – ridicolmente perché finisce per essere una vera
pezza d’appoggio a un’eventuale offensiva europeista antitedesca, se non a innescarla.
Ma nello specifico della vigilanza bancaria bisogna dire che la proposta è
tedesca. Del membro tedesco del direttivo della Bce, l’economista Jörg Asmussen. Che è socialdemocratico e specializzato della Bocconi,
ma è stato anche direttore generale e sottosegretario alla Finanze. Più che di
Germania, bisogna dunque parlare di interessi della coalizione democristiana,
Cdu-Csu, raccolta intorno alla cancelliera Merkel.
La resistenza contro la vigilanza europea. del ministro dell’Economia Schaüble, Csu, si basava su questo argomento: la Bce entrerebbe in conflitto d’interessi, cumulando la politica monetaria con la vigilanza sulle banche. Conflitto di cui invece non soffrivano la Bundesbank, la banca centrale tedesca, e le altre banche centrali nazionali? Una posizione palesemente artificiosa, ma utile a ottenere l’eccezione per le Landesbanken.
La resistenza contro la vigilanza europea. del ministro dell’Economia Schaüble, Csu, si basava su questo argomento: la Bce entrerebbe in conflitto d’interessi, cumulando la politica monetaria con la vigilanza sulle banche. Conflitto di cui invece non soffrivano la Bundesbank, la banca centrale tedesca, e le altre banche centrali nazionali? Una posizione palesemente artificiosa, ma utile a ottenere l’eccezione per le Landesbanken.
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