Purtroppo il suo
auspicio parte già realizzato, in una serie di noterelle sociologizzanti. Di
solitudini tristi, in genere di vecchie donne: Natale, la festa delle nascite, cioè della speranza, è trasformata in episodio notturno, di malattia, di dolore. All’inizio si può rileggere
Abate, il suo Natale della “Festa del ritorno”. Alla fine una rapsodia delle
glorie della Lucania, in forma di lettera di Raffaele Nigro al Salvatore, che
ha abbandonato la Terra per il mondo globalizzato.
Aa.Vv., Natale Mediterraneo. Scrittori del Sud
raccontano, Interlinea, pp. 138 € 12
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