martedì 8 gennaio 2013

Come è nato il “Sud”

Un’enciclopedia fondamentale dell’“antropologia storica” del Sud, di come il “Sud” è nato, sempre nuova benché risalga, nell’ultimo rifacimento, al 1997. Galasso ricostruisce la creazione del Sud in ampi e dettagliati filoni di ricerca:
- la santità, in una con l’irritualità e l’empietà – si bestemmia liberamente – e il ruolo eminente della femminilità. Con la produzione di gran numero di santi, soprattutto tra il Cinquecento e il Settecento – il Sud pilastro della Controriforma?
- la festa, liberatoria (carnevale, Piedigrotta) e coartante (riti del sangue)
- gli stereotipi, all’origine opera dei toscani, e soprattutto dei fiorentini
- l’imprenditoria, che al Sud è d’obbligo dire che non c’è – e l’industria del crimine? delle mafie ma anche del contrabbando, della contraffazione, del mercato parallelo
- la modernizzazione
- la religione superstiziosa, tra fatture e jettature – e scongiuri e apotropaismi costanti: che dovrebbero essere magia, una disposizione onirica nel robusto Ventesimo Secolo, anzi nel Terzo Millennio, e invece è realismo faticoso, al limite del sordido.
Il repertorio “antropologico” lo storico arricchisce con alcuni saggi di microstoria. I baroni Loffredo di Amendolara nel Cinquecento. La casa dei abroni ci città, cioè a corte (i tantissimi “palazzi” di Napoli). Un matrimonio borghese a Taranto nel 1960. Le permanenze pre-greche in Campania. E alcune discussioni di metodologia: sulla storiografia religioso, sulla storicizzazione del mondo contadino, della famiglia, dell’emigrazione, dell’amicizia (nei rapporti familiari e nella storia sociale).  
Giuseppe Galasso, L’altra Europa, Guida, pp. 576 € 44 

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