Con Goya in copertina, il “Ritratto di Antonia
Zárate”, due ritratti del Manzoni “nero”
- non c’è solo la monaca Gertrude, c’è anche Lucia. Visto dall’università di
Reading, si può – salvo obliterarla subito, la raccolta di saggi più
effervescente del manzonismo. “I promessi sposi” tra “Storia, fiaba e romanzo
nero” è un’altra traccia. O “La Chimera” di Vassalli nei “Promessi sposi” – “un
esempio di intertestualità in direzione opposta”. Con la Controriforma nella “cultura
popolare”. L’analfabetismo, la paleo-industria, l’introduzione di Carneade nell’ultima
stesura del romanzo. Una riserva di esche vive, anche per lettori esausti.
Verina R.Jones, Le dark ladies manzoniane
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