Si prendano
la Deutsche Bank, dove contano molto i consiglieri monetari di Angela Merkel, Axel Weber, Stark e Weidmann, e la banca Goldman Sachs, di cui Monti è stato
dirigente fino all’ascesa a palazzo Chigi, e Draghi fino a qualche mese prima. A
luglio del 2011 Deutsche Bank ha venduto tutti i Btp in cassa, oltre sette miliardi
di euro, e lo ha fatto sapere in giro, avviando la speculazione al ribasso. Li
ha venduti a premio, i Btp quotavano infatti a 110 sul nominale. E
successivamente li ha comprati a termine a forte ribasso, sicura della caduta.
Nel mentre che si assicurava contro il fallimento dell’Italia, cioè lo
“scontava”, investendo in derivati: faceva incetta di credit default swap collegati alle obbligazioni
italiane, per tutelarsi dal rischio insolvenza dell’Italia, sui quali intanto
lucrava un maggior rendimento. Con una mano. Con l’altra aveva diffuso il 20
luglio, alla vigilia della liquidazione dei Btp, un rapporto favorevole ai
medesimi. Un
modello di speculazione, benché senza la perfidia di rigore anglosassone.
A
giugno 2012 è stata Goldman Sachs a liquidare tutti i Btp che aveva in
portafoglio, avviando il secondo più grave scossone all’euro-lira. Qualche
giorno dopo essersi assicurata la lauta provvisione di consulente di Monti per
la vendita di Fintecna alla Cassa Depositi e Prestiti - una partita di giro che
qualsiasi ragioniere poteva effettuare. Aveva 2,51 miliardi di dollari in Btp a
fine marzo 2012, e solo 191 milioni a fine giugno. Subito dopo anche Goldman
Sachs ha investito in derivati, scontando il fallimento dell’euro-lira,
dell’Italia.
È l’Europa
Nel 2011 e nel 2012 la Germania ha finanziato il suo
debito pubblico, grazie alla bolla artificiosa dello spread, all’1 per cento. A
spese dei paesi mediterranei liberamente jugulati. Anche per l’odio-di-sé
degli stessi, bisogna dire. Anche da parte di giornalisti prezzolati, eh sì, la
Germania investe molto in materia: conferenze, tavole rotonde, presentazioni,
testimonial, confidenze. La Germania ha potuto finanziare a premio un debito che è superiore a quello a quello
italiano Mentre l’Italia, a causa
della bolla artificiosa dello spread,
deve finanziarsi a un costo quattro-cinque volte superiore. E ora non si
finanzia più, le banche non danno più credito (credit crunch): il sistema Monti si è autoasfissiato.
Monti ha reagito intrappolando l’Italia in una falsa
retorica europea, di sottomissione all’egenonia germanica come se fosse la vera
essenza e l’unico futuro possibile per l’Europa. Che è criminale se non è
stupida. Che l’Italia debba piegarsi alle manovre nemmeno subdole della
Bundesbank e dell’onorevole Dobrindt, il leader bavarese futuro cancelliere, e
al razzismo impenitente germanici-latini è un fatto criminale, non c’è bisogno
di commissione d’inchiesta. Senza andare dietro a Berlsuconi e alle sue teorie,
il fatto c’è: nel secondo trimestre del 2011 le banche tedesche hanno liquidato
i titoli italiani. Non di altri paesi, magari per esigenze di liquidità, no: i
Btp.
L’Europa solo in Italia
viene presentata, da Monti & Associates, tutti peraltro consulenti e
dirigenti delle grandi banche d’affari, come una società di mutuo soccorso, e
quasi di volontariato. A chi serve questa immagine oleografica, a parte le
banche che speculano e i fondi hedge,
quelli che manipolano il mercato? L’Europa di cui si parla, l’unica peraltro in
esistenza, è un posto dove ognuno continua a fare i suoi interessi. Col
vincolo, ecco la novità, di farli in modo sfruttare gli altri fino a un momento
prima della loro ribellione. È successo con la Gran Bretagna. Dovrebbe
succedere con l’Italia, e non succede più da quando l’Europa è in mano ai
calabraghe democristiani, che solo s’ingegnano a salvaguardare gli interessi di
corrente, e peggio al partito del Vaticano, appeaser
per definizione.
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