Conservazione
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“La buona filosofia politica è generalmente opera di conservatori” (Bobbio). La
buona letteratura pure. Anche la buona storia, a rifletterci. E dunque?
Economia –
“Scienza triste” per Carlyle . “Scienza immaginaria” per Borges,
“verosimilmente vera quanto l’alchimia” (“Reencuentro”, p.160). Due letterati. Però è come dice Borges: “A
giudicare dai risultati non esiste”.
Europa – È sempre
agricola. È agricolo l’asse franco-tedesco: la Germania paga – un po’, di più
paga l’Italia – per tenere buona la Francia, che dica sempre sì. Dell’ultima
ripartizione disponibile dei fondi della Pac, la Politica agricola comune, pari
a 45 miliardi, la Francia incassa la quota maggiore, il 17,38 per cento. Segue
la Spagna, col 12,78. La Germania è quarta, col 12, 6. L’Italia, che ha
popolazione analoga alla Francia e superiore alla Spagna, ma superficie minore,
viene a sette punti, col 10,7 per cento – seguono la Gran Bretagna col 7,11 e
la Polonia col 6,55 per cento.
I
contributi della Pac sono sempre alti benché i corsi dei cereali – quella
francese è soprattutto un cerealicoltura in eccesso – siano ultimamente quasi
triplicati: fatto 100 il 1990, le quotazioni erano mediamente al 90 per cento
nel 2005, e al 245 per cento a fine ottobre 2012.
Gli
Usa e il Brasile, che seguono politiche analoghe di sostegno alla produzione
agricola, utilizzano i sussidi in funzione anticiclica: li riducono o li
annullano quando le quotazioni aumentano. La Pac è invece una politica della
rendita, politica.
Giornalismo C’era una volta
un mondo senza Internet, e senza il
computer personale. Non molti anni fa, attorno al 1985. Si scriveva a macchina
o a mano, si affidavano le lettere alla Posta, e si aspettava. Si poteva
telefonare ma a caro prezzo, il giornale non gradiva. Si partiva perciò molto
liberi, di farsi un itinerario, occupare il tempo, avviare approcci, gestire la
storia senza doverne discutere minuto per minuto. E relativamente non
affardellati, semmai di vestiario, che usava (allora) curare di più. C’era l’Unione
Sovietica in Europa, e in Italia si aspettava di sapere se e quando la
rivoluzione sarebbe arrivata.
Internet – Ha
intronizzato il linguaggio fantasy. Ha
elaborato l’evasività a sistema di comunicazione e la sancisce nel sistema faq:
non c’è una cosa (una procedura, una definizione), ma un seguito di ipotesi. Si
prenda il finto consigliere Google. Che non ti dice cosa fare ma per ogni
applicazione ti propone, con linguaggio piano, è vero, molto comprensibile e inequivoco,
cosa potresti fare. Il che
semplicemente t’inibisce la soluzione: tentenni prima di dare un comando, pena il
brutto errore, procedi con la pancia contratta. Al termine della riposta piana
e semplice al tuo quesito, infatti, Google inevitabilmente ti propone: per
saperne di più su questo aspetto vai là, per quell’altro aspetto vai invece
altrove, etc., ci sono molte soluzioni.
È una
guida, Google, come un romanzo fantasy,
che a un certo punto si biforca e il lettore si costruisce da sé. Per un
riguardo democratico, certo. Come un calzolaio che dicesse all’apprendista:
puoi piantarci i chiodi, oppure cucirlo, oppure tutt’e due, e magari trovare
un’altra soluzione, come incollarlo, pressarlo, ma non è detto che funzioni.
Nuovo
ma non vigile. In venti anni ormai dacché esiste, il correttore automatico non
è riuscito a metabolizzare Pasolini (impone Pisolini), de Gaulle (de Grulle), Freud (Fredu), e
nemmeno Berlusconi (impone Berlsuconi).
Esibisce
il lato oscuro dell’America, l’avidità. Dalla filantropica Windows ai simpatici
Google e Facebook, tanto gratuiti, e tanto importuni. Non c’è l’industriale,
l’imprenditore, che tiene alla sua affezionata clientela, e quasi la protegge,
fornendo un miglior prodotto per il cliente. C’è il bisogno di monetizzare ogni
piega del processo, subito. E imporla.
Incomunicabili
mostri, Windows, Norton, a loro modo anche Google e Facebook. Incombono,
estorcono 50, 100, 200 euro, e poi possono funzionare, non funzionare,
funzionare oggi ma non domani, o viceversa, e l’utente non può fare nulla.
Giusto aggirarsi attorno al monumento e scambiare magari impressioni con gli
altri curiosi e \o vittime, in chat, forum etc. Tra ignoranti della materia,
che dicono le loro cazzate per sentieri vivi e magari utili al mondo.
Impersona
col cellulare l’innovazione continua –
la negazione dell’innovazione cioè. Che rende macchine e programmi presto
obsoleti, in un anno, anche in sei mesi. Con il passaggio connesso dalla
cultura della manutenzione, con i mestieri, e l’artigiano del mestiere,
all’usa-e-getta. La prima stampante, Mannesmann, necessariamente buona perché
tedesca, lavorava come una segheria, con una molla che, quando saltò, costava quanto
la stampante stessa. La prima Epson, comprata per 200 mila lire, al primo
ricambio della cartuccia secondo la procedura comportò l’allagamento del vano
inchiostro, con un preventivo di costo per la riparazione superiore del 10 per
cento al costo della macchina stessa - dopo un viaggio di otre un’ora al
laboratorio Epson, fuori porta, due ore e mezza col ritorno, una mattinata. Uno
strumento di liberazione che comporta l’asservimento totale del cliente.
Tutto
è geniale ma resta provvisorio nell’informatica. Deperibile. Improvvisato. Le
prese usb affiancate nei personal in modo da non consentire l’uso in
contemporanea delle pennette.
Paternità – Nella maggior
parte dei casi di feroci uxoricidi, con infanticidi, c’è la paternità negata.
C’è l’abbandono o il rifiuto da parte della donna, e quindi una rivalsa
maschilista. Ma più pesa la paternità negata.
“Mamma mia!”, il film più visto in Gran
Bretagna, uno dei più visti negli Usa, la rappresenta amabilmente. Come
inutile. La ragazza cacciata di casa a 16 anni dalla madre perché ribelle che
non sa con chi ha avuto la sua propria figlia. E non se ne dà pensiero. È
canzone degli Abba fin del 1974, in inglese e in italiano, e non senza ragione.
Trattato drammaticamente da Eduardo in “Filumena Martirano”, il tema era stato
ripreso da Joan Plowright e Laurence Olivier, l’establishment britannico, con adattamento dello stesso dramma, a
Londra e negli Usa, sempre con grande successo di pubblico.
Vice-presidente – È un titolo
onorifico senza poteri, inventato dalle corporations
americane per i procacciatori d’affari europei e latinoamericani. Persone di
vaste relazioni: professori di economia, politici, veri e propri mediatori
d’affari, lobbysti, pr. Prodi, Draghi, Monti sono stati apprezzati dirigenti
non esecutivi delle maggiori banche e gruppi d’affari anglo americani. Negli
Usa anche il famoso cardiochirurgo a
cuore aperto Cooley aveva a Houston due vice, uno italiano per l’Europa, il
giovane dottore romano Sandiford (che la moglie poi uccise per gelosia), e uno
sudamericano.
astolfo@antiit.com
Your way of telling all in this piece of writing is in fact fastidious, every one can easily
RispondiEliminabe aware of it, Thanks a lot.