giovedì 17 gennaio 2013

La guerra del Pd fiorentino a Renzi

Non c’è atto del sindaco di Firenze Renzi che non gli venga contestato dal Pd. Dal suo Pd, fiorentino, toscano. Eccetto la conferma degli appalti decisi dal sindaco Domenici, cioè dal Pd ex Pci. Nella cui sede cittadina, provinciale e regionale gli appalti vengono peraltro decisi, più che a palazzo Vecchio. Compreso il malaugurato Nuovo Comunale, inagibile dopo l’inaugurazione. Con una gestione che andrebbe commissariata, tanto è disinvolta. Fatti che in altra città meno “sovietica” avrebbero valso un bel po’ di avvisi di garanzia.
Lo screzio in corso sulla ristrutturazione del Maggio Musicale (leggi licenziamenti), che era stata peraltro già concordata con la Cgil un anno fa, non è un fatto isolato. O la voce subito propalata dagli ex Pci in consiglio comunale che Renzi non farà campagna elettorale per il Pd. Ogni delibera di Renzi viene censurata in consiglio comunale, e contestata sui giornali dai Democratici del vecchio Pci. O trova sicura opposizione da parte della Provincia e della Regione, gestite da politici ortodossi. Dall’aeroporto che non si riesce mai a rilanciare, ai Secondi Uffizi, ai mercatini rionali. Renzi ha da’altra parte bocciato il vecchio-nuovo stadio concordato con la giunta Domenici coi Della Valle: l’urbanizzazione con edificabilità dell’area di Castello - un giro di una diecina di miliardi….

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