mercoledì 30 gennaio 2013

L’imbroglio dell’acqua – Pugliese e non

Raddoppia il costo dell’acqua. Era inevitabile ed è avvenuto. L’Autorità di controllo subordina gli aumenti alla realizzazione degli investimenti, ma intanto entreranno in funzione dall’ aprile.
Il prezzo raddoppia senza investimenti né migliorie, solo perché i Comuni hanno bisogno di soldi. Era inevitabile dopo l’imbroglio del referendum. Un cinico sfruttamento della buonafede, Vendola in testa, dei più. Facendo appello al sentimentalismo del bene comune. Mentre si trattava soltanto di mantenere l‘acqua e gli acquedotti sotto la ferula degli amministratori locali, i sindaci e i presidenti di Regione. Il centro della corruzione della spesa pubblica superflua e incontenibile.
Vendola viene in primo piano non solo perché ha guidato l’imbroglio referendario. Ma perché il suo Acquedotto Pugliese è un monumento allo scandalo. Già dieci anni fa, quando voleva comprarselo l’Enel, “si perdeva” metà dell’acqua convogliata. Che la Puglia sottraeva alla Basilicata, a costo zero. Una rendita, che la Puglia si permetteva e si permette di sprecare, tanto le sue entrate aumentano sempre. In tutta l’Italia l’Autorità calcola una dispersione del 30 per cento.

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