La rilettura svela però il fascino
di questa operina da camera all’uscita a ottobre del 1968 - dopo vari
interventi dell’autore, alla Pasolini, contro gli studenti in rivolta: è
antirivoluzionaria e totalitaria. Mishima si espresse allora e dopo, in
successive presentazione del dramma, contro Hitler, “un mostro del XX secolo”.
Ma ne fa un dittatore intelligente, anche contro i superuomini alla Krupp che s’immaginano
di controllarlo: “Sì, è necessario che la politica segua la via di centro”. È l’ultima
parola di Hitler: spietato e moderato?
Yukio Mishima, Il mio amico
Hitler
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