Ad Anna Maria Tarantola risalgono i controlli carenti
sul Monte dei Paschi di Siena. Sia sull’acquisto “incauto” di Antonveneta e
prezzo fuori mercato. Sia sulle obbligazioni remunerate al 10 per cento. Nel
2008, a crisi bancaria già in pieno. Sia
sui derivati accesi per pagare quel 10 per cento.
Era tutto preordinato? Una trappola per la banca fuori
dal coro? Per i suoi referenti politici? Certo che no: serviva ad abbattere la
Banca d’Italia, quel poco che ne resta dopo l’offensiva del 2005.
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