Se supera il 10 per cento è fatta: Monti avrà fondato
il nuovo partito Popolare. Senza più i Casini, ma con gli ex Popolari del
partito Democratico. Dove resteranno pochi reduci: Bindi, Franceschini. Fioroni
è tentato. Renzi si aspetta di prendere il testimone da Monti.
Non c’è armonia tra le due anime del Pd. Oggi meno che
in passato. Sui temi etici (l’alleanza con Vendola), economici (ancora Vendola),
perfino di quotidiana convivenza. E nella gestione del potere, a Firenze e
negli enti economici: banche, energia, armamenti, ricerca scientifica, sport. Gli ex Dc non cedono un
pollice.
La vicenda di Alfredo Monaci è uno di tanti casi. Ora
in lista con Monti, della famiglia Monaci che a Siena può molto, dentro e fuori
l’Mps, l’ex consigliere d’amministrazione della banca per conto del Pd aveva
guidato la rivolta aperta dei Popolari del suo partito in consiglio contro il
sindaco Ceccuzzi, ex Ds, costringendolo a dimettersi due mesi dopo l’elezione. Il
motivo: la pretesa di Ceccuzzi di gestire in monopolio la banca.
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