martedì 12 febbraio 2013

Borghesia in maschera a via Solferino

Ogni quindici anni mille esuberi, e questo è tutto. I piani Rcs-Corriere della sera, la maggiore azienda editoriale privata italiana dopo quella di Berlusconi, non sanno andare oltre i tagli. Forse per l’incapacità del management, Angelo Provasoli e Pietro Scott Jovine. Che però è stato rinnovato pochi mesi fa proprio per averne idee nuove. Certamente: 1) perché i soci non vogliono metterci soldi, e 2)perché vogliono capitalizzare nei loro ambiti, bancario e politico (sottogoverno, la sanità per prima), attraverso il potentissimo “Corriere della sera”, e nulla più.
L’aumento di capitale, evitato con trucchi contabili l’anno scorso, sarà probabilmente necessario quest’anno ai sensi di legge. Ma i soci tentano di limitarlo, se non di evitarlo, con i tagli e la vendita di via Solferino.
Le perdite sono italiane. Si era fatto capire che erano provocate dalle consociate spagnole, ma i tagli sono italiani. I periodici verranno chiusi, e questo dovrebbe bastare. Il quotidiano, invece, che ha (quasi) dimezzato le vendite in cinque anni, resta intoccato - è quello che serve. La redazione verrà trasferita dalla storica e centrale sede di via Solferino a via Rizzoli, in periferia. Con l’obiettivo dichiarato di capitalizzare sull’immobile storico. E con quello surrettizio di umiliare la redazione per controllarla meglio - con la pretese d’incarnare la migliore borghesia nazionale (giusto perché è Carnevale?). 

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