Con
Alemanno non ci vuole molto, bisogna dire – i mussoliniani (ex) sono facilmente presi
dalla città al loro laccio. Gli stessi vigili che gli bloccarono la città per
una modesta nevicata, senza che lui ne cacciasse nemmeno uno, ora scendono in
frotte, quattro-cinque autopattuglie lampeggianti, la sera all’ora di cena, nei
piazzali più tranquilli e paciosi, De Coubertin, Borghese, delle Muse, e
multano tutti, ogni notte a migliaia. Meglio se di sabato e di domenica, lo
straordinario notturno si carica anche di festivo. Una beffa doppia, ai
cittadini che li mantengono, e ai (presumibili) elettori di Alemanno. Che non è mai
riuscito a mandarne qualcuno dove la movida imperversa, con ingorghi di
chilometri e liti, anche cruente. Ammesso che i vigili debbano “lavorare” solo
quando scatta lo straordinario.
Ma,
se Alemanno non fa testo, il metodo sì. Il carattere (la capacità?) del
personaggio conta, ma non è il più importante. A Roma, per dire, gli stessi
vigili hanno affossato un Veltroni. Senza difficoltà:
impegnarono il tempo libero dagli affarucci a ordinare due milioni di “cartelle
pazze”, cartelle esattoriali false, per multe già pagate o protestate. Sembra
impossibile ma è accaduto. E questo – è questo il vero problema – può succedere
perché il sindaco di tutto si occupa meno che dell’amministrazione.
L’elezione
diretta ha portato i sindaci a credersi piccoli dei, che solo coltivano la
propria immagine. Con balzelli di ogni tipo per farsi pagare la pompa:
l’elargizione di posti, gli appalti, gli spettacoli gratuiti. Gli assessorati,
i vigili, i netturbini, i mezzi pubblici facciano poi come meglio gli aggrada.
È
morto Ed Koch, che fu un ottimo amministratore di New York per tre mandati
negli anni 1980 - prima di Giuliani, altro ottimo amministratore. Giorno per
giorno, sulle esigenze reali della città. Che salvò dal crack finanziario, e
dal crimine all’ingrosso e al minuto, specie della droga. Ma lo celebrano solo
perché fu gay ed ebreo. Come “vittima” - cosa che l’avrebbe fatto incazzare:
era un duro repubblicano. Non si concepisce nemmeno che un sindaco possa
governare una città.
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