“Ci
si può anche congratulare perché Craxi e Martelli e tutti i socialisti sono
stati abbattuti senza sangue. Per abbattere Berlinguer ci volle il terrorismo, e
perfino il sacrificio di Alo Moro. Tutto merito della Dc, che ha saputo farsi
bastare Borrelli, Di Pietro e Davigo (gli altri sono i soliti comunisti che capiscono
tardi). E anche di Milano, indefettibile gattopardo: può ora rubare senza limiti.
“La
Dc stravince perché è una forza politica di prim’ordine. Decisa, sotto quell’apparenza
svagata, dura anzi. E determinata, mentre si mostra attendista. Ma bisogna
anche dire che ha tre vantaggi, grossi, senza merito. La vanagloria di Craxi,
che pensava di potersi sostituire alla Dc. I vescovi, veri potenti locali
(parrocchie, circoli, centri sociali, assistenza, carità). I giudici.
“I
giudici sono i veri sanfedisti d’Italia. Furbi: basti il gioco di sponda cui hanno
adescato, o obbligato col ricatto, l’ex Pci alla propria distruzione. Abili:
hanno messo la sordina alla corruzione Dc (banche, Enel, Irpinia…) con un po’
di Forlani e il suo fido Citaristi, ma niente Andreotti, De Mita, fondazioni
bancarie, Rai, Eni, Cnr, l’editore Mediobanca, l’editore De Benedetti.
“Ridurre
dieci anni di lavoro sui delitti della Pubblica Amministrazione a una
gigantesca campagna contro il Psi è certo un segno di capacità politica. Ma i
giudici fanno malinconia. Malinconia più che paura: loro per primi saranno
servi, noi potremmo pure disinteressarci della politica, una volta che gli
abbiamo pagato lo stipendio”.
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