La vendetta è sorprendente – e promette un
sequel. La tela sociologica
inappuntabile, Giuttari è stato dirigente di polizia: della mafia
‘ndranghetista come “famiglia”, in senso proprio, per legami di sangue o di comparaggio.
Con figure femminili di spicco, sullo sfondo di fratelli amorfi. E tutto insolitamente
corretto, aderente alla realtà - a parte l’uso siciliano del “vossia” (e
l’appropriazione disinvolta della Madonna di Polsi, qui Madonna
dell’Aspromonte, da parte dell’autore oltre che dei criminali: non sappiamo più
concepire il sacro, se non come farsi tre volte il segno della croce entrando
in campo alla partita).
Michele Giuttari, La donna della ‘ndrangheta, Rizzoli, pp. 341 € 21
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