Le giudici “ruota di scorta”, nel 2013, senza vergogna. ¡Ay,
qué barbaridad!
Cirino Pomicino epistolare dà lezioni di politica
a Monti. Ne ha titolo? Sì, era il suo datore di lavoro vent’anni fa, quand’era
ministro del Bilancio e faceva le Finanziarie. Ma non è questo il punto. Il
punto è che Pomicino ha ragione sul “cinismo burocratico” che nessuno nega a
Monti.
Non c’è
una destra e non c’è una sinistra, ha detto Monti. Non c’è neanche il centro,
ha detto, che pure lui prova a costituire. Ci sono le cose da fare. Forse per
dare ragione a Pomicino, che dice questo “lo slogan di ogni autoritarismo”. Ma
è lo slogan del fascismo.
Non poteva mancare la Procura di Firenze nello
scandalo Mps, e cioè Verdini. Fatto: Fiorenza Sarzanini è convocata, e i
quattrocchi fiorentini le vendono Verdini in affari loschi con Andrea Pisaneschi. Il quale se però l’è presa,
essendo nemico di Verdini.
Una palla alzata al coordinatore di Berlusconi?
È che non sempre i giudici sono furbi – e i giornalisti.
Saipem, stella di Borsa, va in tilt per la
vendita a Londra di un pacchetto in capo a un fondo pensione e\o d’investimenti.
Questa la ragione ufficiale. La verità attesa è che Saipem, cioè Eni, cioè
Monti, diventi la pietra dello scandalo scaccia-Mps. Milano è sempre manzoniana:
a una tromba risponde una tromba.
“Repubblica” lega Mussari a Tremonti
(Berlusconi) e Guzzetti (Monti). E alla massoneria, certo. Formidabile –
formidabile miscuglio di fascismo e sovietismo. Povere insegnanti!
Ed ecco i Procuratori Capo avventarsi sul Monte
dei Paschi, ognuno per il proprio partito: Siena per i Popolari di Monti, Trani
per Fini, e Pignatone per il Pd.
Il Mps non ha (più) padri ma, si direbbe, molti
padrini sì.
I giudici, i politici, i giornalisti
assassinati dalla mafia come i bastoni di Pulcinella, per dare legnate a questo
e a quello: La Torre, Fava, Falcone, Borsellino. È la campagna elettorale, ma
non c’è un limite all’indecenza?
Tutto ciò è sinistro. Ma perché dev’essere
anche di sinistra?
Una metropoli di due milioni di abitanti
immobilizzata dal Comune che non paga la benzina dei bus. È Napoli ma non vuol
dire, non è un miracolo napoletano. Se non che il sindaco che non paga è un
giudice. È per questo che i giudici a Napoli non indagano sul perché i soldi
spariscono al Comune?
Chicago ha gli abitanti di Roma e 500 omicidi
in un anno. Vengono dal futuro, come tutto che avviene negli Usa? Finiremo
assassini, più spesso per nulla?
Miracolo a “Quattroruote”: c’è la macchina che
fa 100 km. con 1 litro - uno. Con 3.000 di
cilindrata. E fa 250 km\h. Niente di meno. Ce
ne sono anzi due, una a benzina e una a gasolio. Tedesche, naturalmente. Con un
piccolo inconveniente, non più di mezza riga tra parentesi: solo per i primi 25
km. Se si va a trazione elettrica, finché dura la carica. Poi il consumo passa
a 5 km\l – quello denunciato dalla casa.
Ma la Germania, li paga?
Dopo il miracolo tedesco, “Quattroruote” si
dedica a quelli giapponese e coreano negli Usa. Al salone di Detroit. Con un
tripudio di Suv. Anche quelli vanno ad aria? Che ecologisti saremmo, sennò.
Una telefonata più che corretta di Manganelli,
il capo della polizia, sugli appalti di Napoli il “Corriere della sera” tramuta
in ingiurie ai giudici inquirenti: “Il capo della polizia al telefono definì i
magistrati «cialtroni»”. Leggere per credere:
Cialtroneria? Napoli? È Milano, la perfidia.
Manganelli,
incredibilmente più che corretto per una conversazione rapida al telefono,
lamenta che la Procura di Napoli diffonda
gioiosa, di un’inchiesta in cui non c’è nessun indizio di reato, “notizie” giorno
per giorno. Perché un giudice è in confidenza con una giornalista. Questo non si stigmatizza, il
puttanesimo.
Si scoprono nello scandalo Mps le fondazioni ex
bancarie politicizzate. Trascurando di dire che fu il celebre giureconsulto
Gustavo Zagrebelsky, che da “Repubblica” fa la morale anche al papa, a pontificarne
dalla Corte Costituzionale la politicizzazione come “costituzionale”, presidio
di libertà. Era appena dieci anni fa. Contro Tremonti, è vero. Quanto ci costa
questa resistenza?
Il
Superprocuratore Capo di Milano, Giovanni Canzio, tuona contro la prescrizione.
Lo stesso giorno, venerdì, che alcuni processi nelle sue Corti andavano in
prescrizione. Non per colpa di Berlusconi.
Manlio
Minale, Procuratore Generale a Milano, vuole tutti carcerati: “Se le carceri
non reggono, se ne costruiscano di nuove”. Minale è noto terribilista – debuttò
condannando Sofri a 22 anni contro ogni evidenza. Ma dopo essersi professato garantista
al tempo di Martelli guardasigilli, 1992. Era per la carriera? È Milano che li
fa cattivi?
Nessun commento:
Posta un commento