C’è
tutto per attendersi una catastrofe e invece i mercati danno fiducia all’Italia.
E lo spread non è l’unico della “dei mercati”. Milano è la piazza finanziaria
migliore in Europa, mentre le altre segnano continui ribassi.
È la
conferma che la fiducia è relativa. Come lo spread,
la mancanza di fiducia. Sono relative allo stato delle altre economie europee. Si
conferma cioè la concorrenzialità intra-europea all’interno dell’euro, che
difficilmente si può dire moneta comune.
Ci
sono tanti euro nazionali quanti sono i debiti dei singoli paesi. Anzi, non ci
sono debiti nazionali sostenibili – entro certi limiti, certo – o insostenibili:
il debito di ogni singolo si giudica in raffronto agli altri, dentro lo stesso
euro.
La
Germania, per esempio, non ha un debito migliore di quello italiano. Ce l’ha
anzi superiore, e meno “sostenibile”. Ha marciato per un paio d’anni a spese
dell’Italia (della Spagna, del Portogallo, eccetera), finanziandosi a meno dell’1
per cento. Ma ora non lo può più, i suoi fondamentali stanno emergendo deboli.
E così “migliora” il debito italiano.
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