martedì 19 marzo 2013

Papa spigliato, tv fossile

Televisione imbalsamata alla cerimonia finale dell’intronizzazione del papa, l’omaggio dei potenti della terra. Un’ora di spettacolo, senza più le solite riverenze, né la secchezza che l’etichetta impone in questi casi - un cenno e via. Ma non per la televisione: per Mediaset la cosa non è esistita, meglio gli “ospiti in studio”, la Rai e Sky, pur vedendo anch’esse le immagini, che erano obbligate a mandare in rete, hanno continuato a blaterare di esperti, expertises, profezie e frasi fatte.
Ha cominciato Napolitano, dopo la Presidenta argentina, a gesticolare davanti al papa come in una qualsiasi conversazione privata, immemore della lunga coda di cento a passa presidenti dietro di lui.  C’è poi stato chi ha imposto al papa autorevolmente le mani, chi lo ha apostrofato buttando indietro la testa, gesto inquisitivo, chi non voleva mollarlo, e perfino, il presidente dell’Ecuador, che dopo avergli imposto la mammetta e la fotografia della famiglia con dettagliata spiega, non s’è privato di una pacca quando infine sono riusciti a farlo slittare. Solo le tre donne, la Kirchner, la Roussef, e una leader dell’Est Europa, hanno mantenuto la dignità del ruolo e della cerimonia, parlando a distanza, senza gesticolare, guardando negli occhi l’autorevole interlocutore, senza sovrapporglisi.
Si è capito così dov’è il ritardo dell’Italia, nell’informazione. Ognuno s’è dovuto fare lo spettacolo da sé.

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