Lo
stesso Prodi De Magistris, che allora non nascondeva di essere fascistoide,
tentò d’incriminare come capo di una loggia massonica coperta a San Marino,
costituita allo scopo di gestire i fondi europei per la formazione
professionale in Calabria. La Calabria c’entrava perché De Magistris era relegato
alla procura di Catanzaro, che per un nobile napoletano è un’offesa – e forse
lo era, era una punizione, il sindaco non è nato ieri.
Ottenuto
l’avvicinamento, sebbene a Santa Maria Capua Vetere, da lì partiva l’affondo di
De Magistris contro Mastella, e quindi Prodi, di cui Mastella era ministro della
Giustizia. Anche contro la disprezzata Catanzaro: una colonna mobile fu mandata
di notte da Santa Maria Capua Vetere a Catanzaro, 425 km, 850 andata e ritorno,
a occupare la cittadina e perquisire gli uffici giudiziari.
Non potendosi
nulla contro Mastella, l’accusa questa volta fu rivolta alla moglie di
Mastella.
La
favola del golpe one man di De Magistris ha due morali. Che Prodi non ha mai chiesto
conto all’ex giudice della persecuzione. Che la Giustizia – né il ministero né
il Csm – ha mai presentato il conto a De Magistris del raid notturno in massa, senza alcun indizio di reato, contro Catanzaro.
Ambiguamente colorandosi di arancione, De Magistris politico si fa catalogare di sinistra. Ed è questo che lo protegge, più forse dei suoi camerati alla Procura di Napoli. Mentre è uno di destra – è uno che non lavora, ma se gli cápita è di destra. In Calabria ha fatto in otto anni tre processi, tutti fasulli. Sapendo che erano fasulli. Per colpire il centrosinistra, in Basilicata, in Calabria, e a Roma – qui mettendo Prodi a capo della loggia.
Ambiguamente colorandosi di arancione, De Magistris politico si fa catalogare di sinistra. Ed è questo che lo protegge, più forse dei suoi camerati alla Procura di Napoli. Mentre è uno di destra – è uno che non lavora, ma se gli cápita è di destra. In Calabria ha fatto in otto anni tre processi, tutti fasulli. Sapendo che erano fasulli. Per colpire il centrosinistra, in Basilicata, in Calabria, e a Roma – qui mettendo Prodi a capo della loggia.
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