sabato 2 marzo 2013

Steinbrück ha paura dei clown

La Spd, il partito socialdemocratico tedesco, vince da qualche tempo, ma pena. Ha il presentimento e quasi la certezza che, pur vincendo le elezioni suppletive, in questo o quel Land, non vincerà quelle politiche del 22 settembre. E che, pur non vincendo neppure lei, Angela Merkel continuerà a governare, appoggiandosi ai Liberali, o ai Verdi. O a uno dei tanti “movimenti” di protesta che pullulano in Germania. I Piraten e la Linke sembrano esauriti. Ma i Freie Wähler, una sorta di 5 Stelle bavarese (la “libera scelta” è anti-euro) crescono rapidamente. Nelle elezioni italiane è come se il leader della Spd, Steinbrück, quello dei clown, avesse antevisto l’esito del voto tedesco.
La socialdemocrazia tedesca paga ancora la riforma radicale delle pensioni e del mercato del lavoro, la cosiddetta Hartz IV, voluta dieci anni fa dall’ultimo cancelliere del partito, Schröder. Che sapeva di giocarsi la rielezione. In conseguenza della Hartz IV l’economia tedesca ha tenuto testa alla crisi finanziaria, crescendo anche a ritmi sostenuti. Con essa sono cresciuti i salari, dopo un primo quinquennio di aggiustamento mediamente al ribasso. Ma il beneficio politico va al governo, cioè alla cancelliera Merkel.
Sulla Spd pesa invece sempre, nel quadro nazionale,  il risentimento dei pensionandi per l’improvviso innalzamento dell’accesso a 67 anni, e di chi ha sofferto la liberalizzazione del lavoro dieci anni fa. Il partito dei sindacati e delle riforme sociali si connota del resto solo per quella riforma, coma una sorta di formazione tecnica - Steinbrück, il candidato, è conferenziere a contratto di banche e finanziarie.

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