La regione con meno dipendenti pubblici rispetto alla popolazione? La
Puglia. Quella col rapporto più alto? La Liguria. Il Sud evade le tasse? “Il
gettito fiscale raccolto in Veneto (è) una percentuale del reddito regionale inferiore
rispetto a Puglia e Campania, pur essendo il reddito pro capite quasi il doppio”. E le addizionali locali? “Il
quadro è molto diverso da caso a caso, ma la componente ‘locale’ della
tassazione non è inferiore al Sud, anzi in molti casi è superiore”., E di
questo ora abbiamo le cifre, della Cgia di Mestre, Veneto quindi: in Calabria
sono tre volte la media nazionale.
Altri esempi? “I cittadini del Nord «trasferiscono» ai cittadini del
resto del Paese (non solo del Sud, ma anche di alcune regioni del Centro) un
«residuo fiscale» notevole, di circa55 miliardi”. Ma “che ne fanno i cittadini del
Sud di questo trasferimento? Comprano beni e servizi dal Nord. Il Sud (Centro
quindi escluso, n.d.r.) «importa» dall’esterno, al netto di quanto esporta,
beni e servizi per oltre 70 miliardi”. Senza contare l’emigrazione, di
personale già formatoa: “Le famiglie di origine sopportano tutti costi e le imprese di destinazione godono di
tutti i vantaggi dell’avere capitale umano qualificato”. Questa “contabilità
meschina” Viesti si diverte infine a smontarla con una argomento che molto
piace a Nord, la Germania über alles:
“Come se, per la Germania, il vantaggio dell’Unione Europea fosse negli euro
che vengono spesi nei fondi strutturali nei Länder dell’Est e non nelle enormi
vendite della Volkswagen in tutt’Europa, favorite dall’euro e dal mercato
unico; o dalla capacità – negli anni della crisi del debito sovrano – di
finanziarsi a tassi d’interesse reali negativi”.
I luoghi comuni sono fatti per essere smontati. Viesti ne smonta i
più vieti. Altri se ne potrebbero addurre, non c’è problema: qual è la città
con più assenteismo al Comune? è Palermo? è Napoli? È Firenze. Più difficile è
smontare il fondamento del pregiudizio. Al punto che, più spesso, uno si dice:
chi ne se frega, credano quello che vogliono. Del resto, tutto il Sud è un
luogo comune. Per primo per gli stessi meridionali, che sinceramente credono a tutti gli argomenti nordisti. E per la scienza
politica. Una delle frasi fatte più trite è il “familismo amorale”, che un
sociologo inglese oggi dimenticato, Banfield, coniò nel 1958 come “La base
morale di una società arretrata” – è il titolo del saggio. “Chissà cosa avrebbe
scritto l’autore di quel saggio a proposito della famiglia Bossi”, chiosa
Viesti – o della famiglia Scajola, o dei “fratelli in Dio” di Comunione e
Liberazione.
Viesti, economista, si applica a smontare uno degli “idòla” di
Laterza con passione italiana, unitaria, civile, ancora incombusta. Con singolare equilibrio. Il
“teorema meridionale” sintetizza in una mezza paginetta – che dice più delle
migliaia di pagine dell’antimeridionalista “Corriere della sera”. Con un’altra
mezza paginetta smonta la Lega, la pretesa che “da soli” loro sarebbero più
ricchi. Ma senza pregiudizio antitetico. Con l’esempio, per esempio, della
riunificazione tedesca non molto tempo fa, un quarto di secolo che appare
un’altra epoca, di “classi dirigenti di ben altro spessore rispetto a quelle di
oggi”. Con un approccio semplice e incontestabile. Fatto per fatto, questione
per questione, troppa spesa, troppi sprechi, troppa corruzione, Sud
incorreggibile, Sud palla al piede, etc., inquadrando pianamente, con i dati
reali e un minimo di razionalità, politica ma anche economica, di convenienze.
Non una lettura per i nordisti. Che però se ne gioverebbero. “Non
esistono ricette facili”, si sa, ma
agitare il falso non è una - o affidarsi “a un venditore di illusioni”, di cui
non si può fare colpa al Sud.
Gianfranco Viesti, “Il Sud vive sulle spalle dell’Italia che produce” FALSO!, Laterza,
pp.95 € 9
Nessun commento:
Posta un commento