Un album di straordinaria forza documentativa. Soprattutto della cultura, che altri ambiti, la Rai, le enciclopedie, il giornalismo dei decennali, non documentano (fanno la Lambretta, il ballo, il sabato, il bacio rubato, e sempre, indefettibili, il boom, gli anni Cinquanta). La contestazione a Milano alla Biennale del 1968, di vecchi intellettuali stempiati, con pancetta, con la forfora, s’immagina, che fanno i ragazzi, e molta pena, ma non mollano nulla, neppure la piazza, è un libro di storia. O la stessa Milano sette anni dopo, dopo il voto a destra, di donne supervestite malgrado la crisi, e supercurate, di parrucchiere, estetista, truccatore. Tutta Milano, l’abbondanza, l’esibizione e perfino il design, benché di firma ignota, è nell’esposizione di macelleria suina a p. 158.
Gianni Berengo Gardin, Italiani
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