domenica 7 aprile 2013

Secondi pensieri - 138

zeulig

Ateo – È chi si crede Dio.

Bene – È facilmente retorico – vuoto cioè. È sempre stato autogratificante. E sentimentale, quindi irrazionale. È così che la sua conquista del mondo, apparentemente facile e anzi obbligata (come non volere il bene?), è contrastata o deviata – il bene che alimenta cattivi sentimenti.

Dio Secondo la nota proposizione di Kafka, si può parlare con Dio ma non di Dio. Anche per la tradizione cristiana Dio è ineffabile. Ma si parla con Dio parlandone.

Etica – Non fa progressi, come trend storico e come sommatoria di casi particolari, e spesso anzi regredisce. Se non è una branca della regione. Sono le coppie bene\male, amore\odio, male assortite, a  tenerla in scacco. Nella vita politica, sociale, familiare, individuale, e perfino nell’esame d coscienza.

Filosofie – Hanno tutte un pizzico di verità. Che perdono quando sono portate agli estremi – sviluppate conseguentemente (logicamente). Peggio se erette a sistema: diventano programmi e parole d’ordine. Si può dire che si sovrappongono alla verità, sfruttando il bisogno di verità.

Consacrano l’orgoglio: il filosofo forse più del condottiero presume di se stesso. Non c’è un “Guerra e pace” della filosofia, un filosofo che come il generale di Tolstòj intristisca sulle sue rovine.

Infinito – Non finito cioè, non delimitabile. Ma cominciato e non finito?

Matrimonio – Capita di leggere per caso in successione più testi sul matrimonio, romanzi, racconti, pamphlet, saggi: tutti giocati sul destino individuale che il matrimonio inevitabilmente  conculca, anche contro le migliori intenzioni cioè. Ma il matrimonio, se c’è, come atto libero, sia in costanza di rapporto esclusivo che dentro affetti plurimi, è parte del destino, il bisogno in qualche forma di una compagnia “propria”, esclusiva.  Anche come stimolo (giustificazione) della misantropia, del “destino” avverso.

Odio - È il più gigantesco Ersatz universale, diffuso, prepotente: supplisce a tutto. Ma produce solo tristezza – altro odio.
Non accomuna, come hanno ritenuto erroneamente alcune dottrine moderne, la Riforma, il marxismo: annichilisce anche chi lo pratica. Un esercito di odiatori si abbatte subito – l’odio dissolve chi lo pratica, lo riduce a uno scheletro che una brezza lieve dissolve. Dopo magari infiniti lutti, è vero: l’odio va contrastato.

“Chi insegna che non la ragione, ma l’amore sentimentale, deve governarci, apre la strada a coloro che governano con l’odio”. Lo dice Popper, che non è citabile (a venticinque anni dalla caduta del Muro Popper non è citabile, un caso di odio). Ma nei fatti è verificabile da ognuno: non c’è ma stato tanto odio quanto in questi anni di buoni sentimenti. E presso i buoni – ognuno può vederlo in Italia.
Gli altri si vergognano di odiare, i buoni no.

Scienza – È fatalista, propendendo per l’eternità del mondo – anche se non riesce a trovare la natura della materia.
È creazionista, che ancora cerca il Big Bang.
È incerta.

Segnali – Sono parte cospicua del linguaggio, e dunque della personalità. Da quelli “primitivi” (complessi) di carattere divino, che lo sciamanesimo perpetua,  a quelli “moderni” (semplici, pratici), gli indicatori dell’automobile, i segnali stradali.  È così che quando ne siamo privi, perché si è perduto il libretto dell’automobile, o la segnaletica stradale è trascurata, ci sentiamo indeboliti e incerti.
Alcune macchine e procedure – le centrali elettriche, una pratica con lo Stato – hanno segali talmente complessi che richiedono lo specialista (interprete). Allo stesso modo operano i segali quando sono in eccesso, scadendo nell’insignificanza, eccetto che per lo specialista. Succede nell’automobile, per esempio, che il cruscotto sia ora pieno, a fini commerciali, di spie o segnali di cui è quasi d’obbligo trascurare il significato – ma che potranno essere utili al meccanico. O l’informatica, la cui velocità di ricambio, di strumenti e procedure, talvolta anche dei codici di base,  tende a indurre all’afasia Come agitazione che cancella il tempo. O come una moderna burocrazia, nel nome cioè del mercato e dell’innovazione.

zeulig@antiit.eu

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