martedì 23 aprile 2013

Sotto l’odio niente - il compromesso fa quarant’anni

Molti pettegolezzi, nessun pensiero serio sul Pd, nei suoi quarant’anni – il Pd è il compromesso storico di Berlinguer, qualsiasi socialista o laico vi si sia affacciato ha rimediato pugni sul naso. Una storia di disastri per l’Italia. E per la sinistra politica, che ha arretrato di due generazioni, a prima del centro-sinistra. Tre elezioni vinte e non un atto di governo, se non qualche guerra per conto, tra infiniti e mortali litigi intestini.   
Pur finendo imbelle, peraltro, avendo dissipato il capitale di fiducia costruito nei primi trent’anni della Repubblica, superiore, in termini elettorali, al 50 per cento del voto, il partito del compromesso storico è sempre pieno di sé, senza alcun ragionevole riesame. Sempre ritenendosi l’“unico partito”, il partito unico.
È l’esito del “popolo diverso” di Berlinguer, la politica della non politica, che perdette tutte le elezioni, e di questo fece colpa all’elettorato, eleggendosi a società civile, con la questione morale, sempre degli altri, e le mani nette, sempre le proprie. Anche quando dice le parolacce e si tira le pugnalate. O esercita il sottogoverno – lo chiama spoil system ma quello è – in questo unico partito in Italia. Spietato: dalla Rai alle Autorità di settore, alla Scuola e gli Enti di ricerca, alle Asl.
Totalitario nell’opinione, perché è il partito di riferimento dei giudici e dei banchieri. Ma senza effetto politico. Per una serie di disastri che ha inanellato e imposto all’Italia. Fin dall’inizio. Lasciando da parte Moro, un personaggio e una storia che i morotei e i figli hanno trovato comodo farsi rubare. Ma i governicchi di Andreotti? L’inflazione (il punto unico di contingenza)? L’attacco alla Fiat? Il partito dei giudici? Le sconfitte a ripetizione del Pci? Mani Pulite, così selettiva da spostare da sola il paese a destra – nel senso proprio, elettorale, del 51 per cento? La sopravvalutazione della lira? L’euro a due marchi? Le guerre “umanitarie”, per conto degli Usa? E Berlusconi, di chi è colpa?
Sotto l’odio niente? Grillo è più bravo.

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