mercoledì 10 aprile 2013

Toscana rossa e povera - 2

Alcuni utili addenda all’istruttoria sulla Toscana rossa e povera. L’autostrada per Rosignano che chiede, il 7 aprile, le catene a bordo. L’autostrada da Firenze a Livorno ancora  mussoliniana, stretta e piena di buche, che si propone per alleggerire la Firenze-Mare (no, la Fi-Pi-Li è del Mondiale 1990, mussoliniana è la Firenze-Mare, n.d.r.). L’incomparabile Aurelia a quattro corsie, con infinte variazioni di velocità, giusto per le multe - mentre resta al palo l’autostrada Livorno-Civitavecchia: sempre il vezzo di taglieggiare il viandante, come ai tempi della via Francigena, i forzati del pellegrinaggio a Roma.
Parlando di cose serie, del già famoso vino toscano, l’ultima industria residua, non è detto tutto. Il vino italiano all’estero è ora prima veneto e poi piemontese. Il Chianti viene in terza posizione, insidiato da presso dalla Lombardia e dalla Sicilia. 
Va col vino, nell’abbandono e anzi nella truffa, l’olio d’oliva. L’abuso vastissimo dell’origine toscana e dell’adulterazione, per quanto legale, regolamentare, “europea”, è evidente a tutti, benché mai sancita. È toscano un olio che la Toscana quasi non produce più. Si fanno passare per olio di Toscana, a volte con la dop, olii d’oliva delle più diverse provenienze, frammisti a olii di altra natura, e extra-vergini derivati da sanse esauste e altri olii combusti.
E che dire dell’arte? Gli Uffizi accatastano 1,8 milioni di visitatori in giri rapidi e angusti. Tenendo sempre nei sotterranei, indisponibile, la metà del patrimonio. A Amsterdam il Rijk Museum, che ha la metà dei visitatori, fattura il doppio. E si è interamente rinnovato, con un investimento di 350 milioni, per esporre tutto l’esponibile, e anche raddoppiare o triplicare le visite con eventi speciali, e consentire visite più lunghe. Anche i Musei Vaticani si sono dotati in pochi mesi per il Giubileo di una biglietteria-mercato grande come un’aerostazione, dentro le Mura, con accesso aperto sulle stesse Mura, in pochi mesi. Firenze discute da 15 anni se dotarsi di una porta d’uscita che metta gli Uffizi in regola con la sicurezza – quindici anni fa il concorso fu vinto dall’architetto Isozaki e nient’altro è stato fatto, i visitatori si accalcano in lunghe code.

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