Milano si riprende in Emilia quello che concede alla
Toscana. Il governo è ritornato con Letta alla sua tradizionale piccola voga
centroitaliana, dopo la parentesi milanese estremista di Monti. Subappenninica,
da Pisa a Ancona. È tutto da vedere, però, se sarà una Toscana alla Fanfani, che
bene e male ha “fatto” l’Italia oppure una alla Zoli, o alla Gronchi, che si
ricordano poco e male.
venerdì 10 maggio 2013
Annientato lo squadrone emiliano
Il calcio dice Lazio-Bologna 6-0, ma più che dalla
squadra capitolina il cappotto a Bologna è come l’avesse inflitto l’Italia
tutta: in poche settimane l’alternativa emiliana a Milano è stata spazzata via.
Le elezioni hanno liquidato Fini, Casini e Montezemolo. Il Partito Democratico
ha liquidato Prodi e Bersani. Resta Squinzi in Confindustria, con Guidalberto Guidi,
ma sono poco cosa di fronte al predominio lombardo. Lo stesso Squinzi comincia
ad accreditarsi milanista, pur portando in serie A una sua propria squadra, il
Sassuolo. Vent’anni di “sfida” emiliana si sono cancellati d’un colpo.
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