Ci sono già agli inizi del genere i Grilli
Romani – si diceva grillate come pasquinate. Meno irrispettosi dei 5 Stelle,
nel Cinquecento la libellistica si voleva ragionativa: “Voi tutti de la grilla compagnia\
Grillo vi avvisa, dottori e notari,\ copisti, mercatanti e macellari,\
pizicaroli e chi tien ostaria….”.. Ma era un genere, evoluto sulla poesia
burlesca, molto praticato: si faceva satira a Roma, Venezia (il Gobbo di
Rialto), Perugia, Firenze (il Porcellino), ovunque, nel Cinquecento e poi nel
Seicento.
La satira evolverà presto in contestazione,
specie a Roma. Molto simile all’odierna “comunicazione” seriosa, via twitter, facebook,
sms (il sito pasquinate.it ne è copia). Però era argomentata e arguta – si leggeranno
fra quattro secoli i vaffa di oggi?
Chiara Lastraioli, Pasquinate, grillate, pelate e altro Cinquecento
librario minore, Vecchiarelli, pp. 254, ril., € 30
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