Assassinii cattivissimi, genere horror,
si susseguono, con l’unico filo
possibile di una vendetta d’amore. In una cittadina universitaria tedesca,
virtuosa come tutte e benpensante. Ma, come tutte, antisemita. Il “vendicatore”
sarà dell’odio razziale. Non isolato, la vendetta è organizzata – qui,
effettivamente, sull’antisemitismo s’ingenera una “guerra civile”, non negli
studi di Nolte.
“Un racconto particolarmente insolito di
uno scrittore sempre insolito”, lo dice giustamente l’editore – De Quincey,
scrittore inedito di quaranta volumi, è uno che scrive per se stesso, per il
suo piacere. Ma bisogna aggiungere: tedescofilo.
Thomas De Quincey, Il vendicatore, Passigli, pp. 86 € 4 (remainders)
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