Trentamila
giovani italiani di nuova residenza in Germania, iscritti negli ultimi due
anni, probabilmente il doppio includendo chi non ha (ancora) optato per
l’iscrizione all’anagrafe tedesca, è una cifra elevata? Lo è. è anzi un caso
unico fra i paesi industrializzati, trattandosi di emigrati giovani con titolo
di studio. Punta visibile dell’iceberg disoccupazione-inoccupazione giovanile
dei trentenni. Di cui la disoccupazione-inoccupazione intellettuale è un terzo,
una percentuale elevatissima.
Gli Usa,
che pure avrebbero il record della disoccupazione giovanile, hanno praticamente
la piena occupazione fra i giovani “graduate” – i disoccupati i questa
categoria sono fisiologici, non più del 3 per cento. L’Italia d’altra parte non
ha un numero eccessivo di diplomati e laureati, ne ha anzi in proporzione
inferiore a quelle dei maggiori paesi europei. L’alto numero di inoccupati
diplomati è ritenuto indice della mancata specializzazione dell’Italia nella
globalizzazione, per difetto di investimenti e\o di opportunità. I paesi
industriali avanzati si sono ricollocati nel mercato globale puntando sui
servizi qualificati e le produzione medio alte, per qualità e tecnologia.
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