Da
ultimo presidiano la “questione morale”: come assolversi e gloriarsi dannando
gli altri. Luigi Zanda ne fa professione in Parlamento, lui che, da segretario
di Cossiga, il capo di Gladio, un presidente della Repubblica che rischiò
l’incriminazione per attentato alla sicurezza dello Stato, avrebbe dovuto
meglio nascondersi. Dalla presidenza della Camera Laura Boldrini occupa
quotidianamente la sinistra con le sue esclusioni, progenie di nobile e potente
famiglia democristiana, giornalista suo malgrado in gioventù alla Rai, e poi
diplomatica dell’Onu, pronubo Andreotti nelle vesti di ministro degli Esteri. Mentre
dalla presidenza del Csm Vietti si assicura che nulla succeda (intercettazioni?
carcerazioni? processi?), che la questione morale segua il suo corso, punendo i
nemici. Senza contare i fuori ruolo che ogni giorno ci fanno lezione di morale:
Zagrebelsky etc.. E Letta naturalmente, a cui non si può però muovere appunto: il
presidente del consiglio fa il mestiere per il quale si è candidato, da
democristiano dichiarato, senza nascondersi.
Parlano
loro per evitare che si esponga la pancia dell’Eterno Partito, Bazoli,
Montezemolo, la Fiat, De Benedetti, Bagnasco, le banche, la Confindustria,
“Milano”. Meglio, loro parlano perché i media della pancia ci possano fare la
cresta, il “Corriere della sera”, “la Repubblica”, “la Stampa”, “Il Sole 24 Ore”.
Meglio se con commentatori laici, non
professi.
Il
partito neo guelfo ha fatto flop. Doveva essere Monti, sembrava fatta. E invece
Monti è finito per quello che è stato, un manichino. In forma di economista,
curato, forbito, poliglotta, e incapace. Ma l’Italia è saldamente presidiata, Napolitano
è molto fuori posto da un mesetto.
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