domenica 5 maggio 2013

Ombre - 175

Difficile vedere le partite Fiorentina-Roma e Catania-Siena, e non pensare che la Fiorentina andava punita e il Catania premiato. Il perché si sa. Ma non è questione di complotti. È che gli errori dei due arbitri a favore delle due squadre non sono errori: impossibili.

Per prime le banche hanno dato via libera all’aumento di capitale Rcs-Corriere della sera. Oneroso, e senza un vero piano di rilancio, solo tagli. Ora si sa perché: gli altri soci minacciano di non aderire alla ricapitalizzazione se non si consolida il debito. Se non si riducono gli oneri sul debito, reputati eccessivi. Che l’editrice paga alle stesse banche socie. Morale?

Il Procuratore di Roma Pignatone dispone n’indagine subito dopo che la presidente della Camera Boldrini denuncia offese e turpiloquio al suo indirizzo su internet. Lo stesso giorno, dopo qualche ora, apre un’indagine sulla violazione della posta dei parlamentari 5 Stelle, in corso da un settimana. Che non è un’offesa ma un vero e proprio delitto. Firmato “Pd”.
La firma dei pirati postali sarà falsa, ma il Procuratore non ci aveva nemmeno pensato. Fedele alla “linea”? Perduto nella giungla?

“Separarsi costa e di questi tempi è proibitivo”, dice Antonella Baccàro, senza ironia. Delle “coppie scopiate” che restano insieme in questo 2013. Delle coppie “aperte”, cioè non sposate. Perché non sanno rinunciare all’avidità?
La copia di fato si privilegia rispetto al matrimonio per essere più “autentica”. Ma questo non esclude le liti giudiziarie e gli “alimenti”.

Il Capo Economista dell’Ocse, Padoan, dice che l’Italia se la passa male. Non è una novità, lo dice per dire che non si possono ridurre le tasse. Il ministro dell’Economia Saccomanni dice che “le stime del’Ocse non hanno rilievo”.
Padoan pensava di essere lui il ministro. Ma questo, che è la vera notizia, nessuno lo dice al lettore-ascoltatore. E l’Ocse, che cos’è?

Il governo Letta è ancora in votazione al Senato e Floris registra un “Ballarò” che è un attacco radicale al governo steso. Con cifre, schemi, argomentazioni di “esperti”, lazzi comici, battutine.  Non è giornalismo e non è spettacolo, è proprio un attacco, lungo due ore e mezza, al governo appena insediato. Dalla Rai.
L’unico misurato, pur nella prosopopea, è Luciano Canfora, inveterato stalinista.

Da D’Alema a Dario Fo si sprecano, sul web e in tv, le battute su”difetto fisico”, si sarebbe detto una volta, di Brunetta. Tutto molto progressista. Non è inventata, è vera.

Presentando  Enrico Letta Napolitano ha osservato: “È un  politico giovane, per gli standard italiani”. Senza ironia forse, ma con evidente understatement. Il governo ha un’età media di 53 anni. La gioventù arriva ora fino alla vecchiaia? Non passa più per la maturità.

Si fa la mostra a Roma di vecchie foto di Marco Delogu, delle tante teste di imperatori e maggiorenti romani dei Musei Capitolini, di anni, si dice nella presentazione, in cui Roma non era la città multietnica di oggi. In effetti, nel 1989 c’erano di immigrati solo i filippini, non erano ancora arrivati i polacchi, avanguardie di mezza Europa, né c’era il (facile) rifugio politico per i tanti asiatici e africani. Ma Roma antica era multietnica, gli imperatori stessi lo erano. La faccia dell’imperatore Filippo è Zidane giovane – forse per questo era detto “l’Arabo”.

Si sono fatte tante cerimonie, con molte rievocazioni, della morte di Franco Califano. Senza ricordare i due fatti che ne segnarono la vita – e probabilmente la morte precoce: due carcerazioni di un anno, dodici mesi ciascuna, senza condanna, per droga. Una in concomitanza con l’arresto di Walter Chiari, e una in concomitanza con quello di Enzo Tortora. Due vittime, una anche in senso tecnico, giuridico, della giustizia “eccellente”.  Ma non bastavano, ci voleva anche Califano.

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