lunedì 10 giugno 2013

Il cuneo della sinistra Dc

Contro chi rema Renzi? In questo momento contro i suoi, la sinistra Dc. La sinistra della vecchia Dc, cioè. Non per mettere in difficoltà il governo, ma per evitare le trappole che lo portarono alla sconfitta contro Bersani. Questo è un Renzi che conosce bene i suoi polli.
È stato impossibile fare una Grande Coalizione in Italia finora. E anche le formule che più le si sono avvicinate, il centro-sinistra e poi il compromesso storico, sono state sempre periclitanti. Per un fatto che non si analizza: il cuneo della sinistra Dc. Oggi impersonata da Rosy Bindi e Zagrebelsky, ma attiva da sempre.
È la sinistra del Centro (se si semplifica la Dc come Centro), che si ritiene esautorata, messa fuori ruolo, dagli accordi tra grandi forze politiche più nettamente caratterizzate. Un a forza tipicamente di contrasto, con una posizione di rendita cioè derivata dalla sua localizzazione in uno spazio mediatore. Che salta se Destra e Sinistra s’incontrano direttamente. 
Le Rosy Bindi e gli Zagrebelsky sono gente senza voti. Ma così è sempre stato per la sinistra Dc: gente senza voti ma temibile. Grazie a uno schieramento di potere che ha sempre avuto dietro, indichiarato ma subdolo. Oggi impersonato dalle banche, con il “Corriere della sera”, e da De Benedetti, col suo gruppo L’Espresso-Repubblica. Lo schieramento cioè del governo del non governo, del governo della crisi.
È in questa ottica che Renzi, che voleva vincere le elezioni per fare la Grande Coalizione, oggi la critica. Non per far cadere il governo Letta ma per mettere la museruola a questi minuscoli ma temibilissimi avversari interni.

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