sabato 15 giugno 2013

Il giudice da non credere

Il giudice con la barba Oscar Magi ha scritto al “Corriere della sera”. Contro un articolo di Ostellino. Una lettera più lunga dell’articolo. Laicità oblige e Ferruccio de Bortoli l’ha messa in prima pagina. Senza replica di Ostellino. Cui ha concesso oggi di rispondere nella pagina dei commenti.
Dice il giudice Magi che lui (ma precisa: “il collegio” - cioè lui e la giudice Guadagnino, che sempre s’infila nei processi di Berlusconi) non ha condannato Berlusconi perché ha pubblicato la frase di Fassino a Consorte: “Abbiamo una banca”. Ma perché ha pubblicato una frase. Mettiamo che Fassino avesse detto: “Oggi è una bella giornata”., e Berlusconi avesse pubblicato la frase, il giudice con la barba, pardon “il collegio”, l’avrebbe condannato uguale. Sarà vera la barba del giudice?
Ostellino, probabilmente l’ultimo panda liberale allo zoo, merita leggerlo per intero: 
http://archiviostorico.corriere.it/2013/giugno/15/Segreti_ufficio_liberta_giudizio_co_0_20130615_986ede76-d580-11e2-96ac-a92e9f2e217a.shtml
Ma anche il giudice con la barba merita la lettura – anche se per il lettore-contribuente la lettura sarà un torcibudella:
Per chi non avesse voglia di leggere tutto il giudice, valga l’estratto centrale: “Il contenuto della conversazione, quindi, è del tutto irrilevante, mentre non lo è il movente che, secondo la sentenza, ha indotto Silvio Berlusconi a concorrere nella sua diffusione, vale a dire l’offuscamento d’immagine che ne sarebbe derivata al Pd e all’allora suo segretario, da sfruttare nella successiva tornata elettorale. L’attività di appropriazione e divulgazione di notizie che avrebbero dovuto restare segrete, dunque, è reato, indipendentemente dalla loro eventuale portata offensiva, nei confronti di chicchessia”. Abbiamo una banca, cioè, è irrilevante. Anche se di eventuale portata offensiva. Non solo, doveva restare segreto.
Questo dopo aver ribadito di aver condannato Berlusconi per “rivelazione di segreto d’ufficio”. Abbiamo una banca era un segreto d’ufficio? Di quale ufficio? Roba da non credere.

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