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mercoledì 5 giugno 2013

Il mondo com'è (138)

astolfo

Cristianità – È contrastata ovunque con ferocia, da quasi mezzo secolo, e più dopo l’attacco al Libano nel 1973. Tutte le zone miste o di confine sono state ripulite, nella ex Jugoslavia, in Iraq, in Nigeria, e in Egitto le premesse non sono buone. Peggio è andata per le isole sparse di cristianità, chiese per lo più, e qualche parrocchia, all’interno dell’islam, il Pakistan, la stessa India.

In una sorta di movimento a tenaglia col concomitante laicismo occidentale, che ha largamente scristianizzato anche l’Europa.

Destra-Sinistra – Marco Travaglio che fa l’opinione per i lettori dell’“Unità”, “l’Espresso”, “Micromega”, e il pubblico di Santoro, non è un’anomalia. Tanti furono i giornalisti fascisti passati al Pci, Chilanti, De Mauro, Montanelli etc. Armando Plebe fece la strada all’inverso, dal Pci passando a teorizzare la reazione. Questo transgender è una tradizione antica: Maximilian Harden, della socialista Freie Volksbühne, il nemico di Karl Kraus, spinse alla dimissioni il principe Philipp von Eulenburg, il consigliere più fidato dell’ultimo kaiser, Guglielmo II, antimperialista: prima lo ricattò, poi l’accusò in vari processi di sodomia - Karl Kraus, da destra, inutilmente lo difese da Vienna.

Europa – È oggetto di una serie di “manifesti”, per salvarne la democrazia, per evitarne il tramonto, per la cultura, per l’economia, per l’euro. “Doing Europe”, a maggio del 2012, ha raccolto il più gran numero di firme: Habermas, Herta Müller, Senta Berrger, Delors, Richard von Weizsäcker, Imre Kertész tra gli altri. Habermas per conto suo ne ha pubblicato un altro nel 2011, “Un patto per l’Europa”, reiterato nello stesso anno col saggio “Un patto per o contro l’Europa”, propedeutico a un dibattito intitolato “L’Europa e la riscoperta dello Stato nazionale tedesco”. Quindi in un articolo celebre sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung il 4 novembre 2011. E il 3 agosto 2012, sullo stesso giornale, su richiesta del presidente del partito Socialdemocratico Sigmar Gabriel, un “Kurswechesel für Europa”, un’inversione di rotta, sottotitolo “Protesta contro le democrazie di facciata”, firmato con Peter Bofinger, economista a Würzurg, e Julian Nida-Rümelin, filosofo in cattedra a Monaco (il saggio è stato tradotto da “Repubblica” e dai maggiori giornali europei come “Un passo per salvare l’Europa” ma l’impianto è polemico). Ulrich Beck, già autore di un manifesto con Daniel Cohn-Bendit, “Siamo Europa! Manifesto per la rifondazione della Ue dal basso”, ha in “Europa tedesca” un articolato progetto che intitola “Un nuovo contratto per l’Europa”. I manifesti si redigono soprattutto in Gerrmania, che più di tutti sta operando per affossare l’Europa democratica.

Internet - È il monopolio per eccellenza, nazionale invece che aziendale o di gruppo. In nessun altro sistema industriale, meno che mai in uno dell’informazione, ritenuta bene pubblico (telegrafo, telefono, radio, stampa), si sono mai viste guerre dei monopoli, a danno degli utenti, quali quella tra Google e Windows, e tra Google e Apple. Senza regole. Ciò è possibile perché internet, che si propone a foro della democrazia realizzata, dell’uguaglianza, è monopolio Usa. In tutti i sensi: logistico, tecnico, legale, e ora anche finanziario.

Si scambia per leggerezza la sua permeabilità. Alle “categorie disagiate” come ai mestatori. Ci sono stati a febbraio del 2009 “diecine di migliaia” di appelli pervenuti, comunicava il Quirinale del presidente Napolitano, di gente che voleva morire “presto e bene”. Simile, anche se certo non uguale, o almeno non si sa, al fantomatico popolo dei fax che, dall’ufficio, quando Vincenzo Visco era alle Finanze, gli scriveva: “Aumentaci le tasse!”. Nemmeno su indicazione del Partito, per riflesso condizionato. Che veniva però con la liberalità, il libero uso delle attrezzature e del tempo di lavoro. In questo caso un esempio di spensieratezza.

Con che criteri sarà stato costruito il Page Rank? Il Page Rank è l’algoritmo segreto alla base di Google, in quanto consente non solo di far “uscire” tutti i nomi, le date, i titoli eccetera, digitati sul motore di ricerca, ma di costruire della pagine di risultato con una gerarchia quasi analoga a quella logica. Se non che uno digita “Fermo e Lucia” e per primi escono i tempi in classe di alcuni licei, poi la città di Fermo e alcune Lucie, e se uno ha pazienza, verso la trenta-quarantesima pagina, Francesco De Sanctis, nominato in qualche tesi di dottorato. O meglio se uno ha lucidità in grandi dosi, perché alla trentesima pagina è passato attraverso trecento Fermi e Lucie.

Islam – Mette le donne in primo piano nelle rivolte e le proteste, da Tunisi a Istanbul, che così vengono automaticamente caratterizzate in immagine come democratiche e modernizzanti. Mentre le agitazioni sono più spesso delle forze islamiche fondamentaliste-radicali, le sole organizzate nei paesi islamici. Il modello è l’Iran di Khomeini, la prima rivoluzione pacifica, che nelle manifestazioni di milioni di persone ogni venerdì aveva sempre avanguardie femminili. Era di donne il pubblico che si assiepava la mattina alle sette al Majlis, il Parlamento iraniano, e occupava le tribune del pubblico nei due mesi di processo sugli ostaggi americani nel tardo autunno del 1980. Che però non sapevano di che si trattava, solo riconoscevano l’ayatollah di riferimento.

Libano – Ha segnato l’inizio della fine della cristianizzazione? Simbolicamente sì. Ma anche nei fatti. Mussulmani ed ebrei se lo sono diviso tra le atrocità, e i cristiani non hanno difeso i cristiani, per la prima volta dopo molti secoli. Sono intervenuti a occupazione fatta, per salvare in realtà l’avvenuta trasformazione del Libano in stato confessionale islamico.

Privacy – È un’invasione di massa. È caso tipico-topico di inversione di senso: si invoca e si garantisce per ottenere via libera all’indiscrezione. Si vede sulla Rete: internet non l’ha scoperta, era stata imposta dagli Usa già da qualche anno, ma la dilata e se ne fa il giacimento maggiore, una rendita informatica invece che mineraria.
Nasce come offerta e non come domanda. Ed è strutturata legalmente. È espediente legale per poter entrare senza colpa nelle vite altrui. Le pagine bianche che non danno l’indirizzo corrispondente a un numero di telefono se non c’è un previo consenso dell’interessato (venticinque milioni di consensi?). Ma danno indirizzo e numero di telefono, selezionati sulla base del fatturato telefonico e del tipo di connessione a qualsiasi venditore in grado di pagare per essi. O la liberatoria del chirurgo. Sono gli effetti del dilagare degli avvocati a percentuale, dagli States nel mondo. Di una concezione formalistica del diritto, avvocatesca.
Più s’invoca e s’impone dove tutte le riserve sono violate, le abitudini quotidiane, i modi di dire, perfino i pensieri remoti, i vizi, gli amori, se in qualche modo, per caso, per sfioramento, sono impigliati nella tastiera. Diecine e centinaia di regolamenti sulla privacy, da sottoscrivere, vi svelano: sono in realtà l’autorizzazione a penetrare le visceri dell’utente, a prenderlo per stanchezza.

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