Ghetto – Si attraversa il vecchio ghetto di Roma ancora oggi tra mille peripezie. Viuzze strette, contorte, lavori in corso, macchine in seconda fila, dove c’entrano, bisogna passare ovunque di giustezza, questione di centimetri, e fare gimkane come nei rallies, altrimenti non se ne esce. Era una vita chiusa ma non per questo agevole, anzi più piena di difficoltà quotidiane. Forse da qui l’etimologia, con un sostrato di senso del tipo “temprare”, il getto dei fabbri veneziani, che gli ebrei tedeschi dicevano ghetto (Ariel Toaff lo deriva dell’ebraico get, separare, ma la sostanza non canbia).
Grattacielo – Esprime l’ottimismo,
la fiducia nel futuro. Si sta moltiplicando ovunque senza necessità: in Italia nelle
città storiche, nei deserti della penisola arabica, dove non manca il suolo, e perfino
nel mare. Malgrado il mercato immobiliare sia da troppi anni asfittico. Si
moltiplica non perché c’è bisogno di nuove costruzioni, né per evitare il
consumo dei suoli (cioè: per incrementare la rendita urbana: l’economia urbana
è tutta puntata sul profitto). È la manifestazione di un disegno o progetto “in
verticale”. Un’ambizione che sempre si ripropone nei momenti storici di
sviluppo, o di baldanza nel futuro. È un altro segno del perché, in questa
crisi ormai lunga cinque anni, e per l’Italia la più grave mai subita, l’aspettativa
non è catastrofica.
L’architettura
va in verticale nei momenti di grande trasformazione nel segno della fiducia.
Nei millenni: con la volta, la colonna, il gotico, New York prima della Grande
Depressione. La verticalità richiede severità e slancio. La cultura va in
verticale.
Grecia – Se ne limita
la storia, e la geografia, all’Egeo e al sottostante Mediterraneo, fino a
Creta, il bacino dell’Asia Minore, con le isole joniche. Mentre la Magna Grecia
ne è anch’essa parte integrale, anzi forse più “voluminosa” in termini di
traffici, riti, e apporti spirituale. La separazione si fa in ragione della
riserva di italianità sul Sud Italia?
Guerra umanitaria – Ha già fatto il
suo tempo? Teorizzata nei tardi anni 1990 e già dismessa, da tempo – avrà
vissuto dieci anni. Non scalda più nessuno. Nessuno sa cosa fanno i soldati
italiani in Afghanistan. E non si commuove se muoiono. Anzi, non si sa nemmeno
che ci sono soldati italiani qui e là nel mondo impegnati a tenere la pace,
potrebbero stare in un'altra galassia.
Restano
senza storia, remoti, interessanti, anche fatti gravissimi. Per esempio le
centinaia di casi di tumori provocati dall’esposizione all’uranio impoverito
dei missili anticarro - centinaia solo per quanto concerne le “forze di pace”
italiane.
Informazione – C’è più
ragione oggi, nella comunicazione di massa così largamente diffusa e ampia, o
meno? C’è più verità, o meno? C’è più libertà? Di consumare sì. Di decidere il
proprio destino, cioè fare quello che si vuole ed è più nelle corde o nella
capacità no.
Internet – È un
gramignone. La stupidità del dibattito tra i 5 Stelle ne è l’espressione
fedele. La rete non è inerme, anzi è aggressiva. Ma l’incontinenza la
distingue, le parole in libertà.
Tutto
vi si dice, tutte le ipotesi sono buone, “ugualmente” buone, e perfino
scontate. Su qualsiasi argomento, il calcio come l’omoiusia. Si potrebbe quindi
dire che l’irrilevanza lo distingue, la chiacchiera del bar all’angolo. Cui l’oltranzismo
linguistico dovrebbe riparare: non c’è mai limite all’oltraggio, l’ingiuria, l’invettiva.
Ma irrilevante non è, e anzi è troppo
influente.
Tutte
le ipotesi vi sono suffragate, si direbbe, se la parola avesse ancora un senso.
E questo fa già una differenza: internet spolvera il linguaggio, lo scrolla, lo
ravviva. Senza criterio critico, è vero. Ma nemmeno il linguaggio codificato ne
ha – in tutte le lingue, in Italiano specialmente, si ripetono frasi fatte e
senza senso. No, la rete semina. Sementi in qualche modo selezionate, ma alcune
prendono il sopravvento solo perché più robuste e invadenti. E questo è possibile
perché la rete non vuole controlli di qualità – è come comprare al buio.
La
pirateria aggancia miliardi di parole insensate: la sorveglianza elettronica
americana farà meglio? Non si disperderà in miliardi di “agganci” balordi? Un
post di questo blog, intitolato “Se liberale è autoritario” aggancia da circa
cinque anni ormai ogni giorno diecine di pubblicità in forma di “commenti”, che
dai pochi filtrati dall’antispam risultano essere del Viagra, il Cialis e altri
“medicinali” del genere. Evidentemente per una o due parole del post che
agganciano automaticamente questa pubblicità indiretta. Più che una rete di
conoscenze – rare: wikipedia, i giornali online, qualche reperto bibliografico –
la rete è un mercato di scemenze.
Tirreni - Sono Etruschi
i Tirreni secondo Plutarco (“Virtù delle donne”, 27) e i Pelasgi - che invece
sarebbe un popolo originario del Nord della Grecia. Plutarco ripete in questo
Tucidide, che i Pelasgi voleva Tirreni, e i Tirreni fa combaciare con gli
Etruschi, anche se non dice la parola.
Tirreni erano secondo una tradizione pure quelli della Colchide,
gli Argonauti.
Plutarco
vuole i Tirreni, alla deriva nell’Egeo in cerca di fortuna, anche padroni di
Creta. Dove poterono considerarsi ateniesi per parte di madre, e essi stessi
(ex) coloni di Sparta. Qui essendo intervenuti al primo scalo, dapprima contro,
e poi a favore degli iloti.
astolfo@antiit.eu
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