Il
genere da scuola di retorica, come sopportare la morte, Plutarco usa per una
disgrazia propria, la morte a due anni dell’unica figlia, la femmina attesa dopo
quattro maschi. Nel ricordo della sua generosità: la bimba morta voleva che la
nutrice desse il latte anche agli oggetti cui si affezionava man mano. Un
ricordo come un altro, ma vivo abbastanza da sconfiggere col ricordo la morte.
La
morte dei figli era frequente in antico. Per Plutarco, platonista e sacerdote
dell’oracolo di Delfi, la morte è un incidente. La consolazione è la lode delle
virtù della moglie, la compostezza. Il rispetto di sé è grande analgesico, e
anzi la salute dell’anima: “I mali dell’anima tendono infatti in gran parte ad
affievolirsi e a placarsi, come le on de quando il tempo è sereno, se si
disperdono nella calma del corpo”.
Plutarco,
Consolazione alla moglie, il
melangolo, pp. 47 € 7
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