Con Alemanno l’ultimo personaggio ex Msi
svanisce. Evapora, senza traccia, neanche la nuvoletta di fumo. È singolare l’inettitudine
politica di Fini e i suoi colonnelli – e da apprezzare tanto più forse Berlusconi,
che ne ha spremuto qualcosa. La destra-destra non ha espresso niente al governo,
di progetti, di legge, di orizzonte culturale: da fascista si è voluta
liberale, ma senza idee. E niente negli enti locali, di buona amministrazione.
A Roma, che generosa li ha più volte votati, non hanno dato nulla e si sono
dovuti subito rimpiazzare: Storace, Polverini, Alemanno, per incapacità manifesta, talvolta con ignominia.
L’unica traccia è antistorica, nei movimenti
migratori che l’ex Msi ha voluto occupare. Dove ha fatto tutto il contrario di
quanto la situazione esige. Con la Bossi-Fini ha reso l’obbligatoria, utile, regolarizzazione degli immigrati un percorso da gioco dell’oca. Mentre col voto
agli emigrati ha rilanciato lo jus sanguinis quando si era fisiologicamente già
spento, alla terza o quarta generazione. Con masse di latinoamericani che ogni
volta, invitati perentoriamente dai consolati, devono chiedersi febbrilmente cosa è il partito Democratico, se non è quello di Berlusconi.
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