Messineo, dunque, l’uomo di carisma, che scriveva
su “Repubblica” e parlava alla Rai, era un mafioso. Non un concorrente esterno,
o un associato, proprio uno dentro la mafia. Se ha evitato la cattura di
Messina Denaro, ha favorito alcuni mafiosi nei processi, ha congiunti stretti
mafiosi, come altro definirlo? Fatto tanto più grave per essere Messineo Procuratore Capo di Palermo.
Il Csm lo dice, e non abbiamo motivo di dubitare. Ma perché non lo arrestano?
Come minimo.
C’è
operò anche l’ipotesi avversa: che il Csm abbia agito contro Messineo
arbitrariamente. Contro un gentiluomo cui rinfaccia accuse infondate, dalle
quali l’aveva già assolto. Per favorire un potere più forte – diciamo Napolitano
(pover’uomo, non voleva la rielezione, e aveva ragione…). Che non è probabile,
ma si può dire.
Perché tutto si può dire, tutto il peggio? Come
mai la giustizia è un troiaio?
Nessun commento:
Posta un commento