mercoledì 12 giugno 2013

La scomparsa del Pci

L’unico in grado di parlare per loro è un ex socialista, Epifani. Ha anche la testa sul collo, e sa di che cosa è fatta la politica. Gli altri sono tutti scomparsi, i figli e figliocci di Berlinguer, del popolo diverso: stanno lì, e la cosa è raccapricciante, ma è come se non ci fossero, mummie senza volto, forse imbalsamati viventi.
Il Pd che si pensava ex Pci avrà esalato l’ultimo respiro col no a Prodi. Dopodiché si è rigenerato confessionale, se non proprio prodiano. E ha occupato tutti gli spazi con Letta e Renzi – Epifani è un traghettatore. In attesa di riprendersi il Quirinale: la campagna contro Napolitano è già cominciata, sulla giustizia e sulle riforme. 
Tutto è confessionale. Chi muove il dibattito. Chi muove le risorse. E forse, chissà, pure i voti: quelli di Casini, di Berlusconi, della protesta. L’ex Pci conta ancora nell’editoria, ma ancillarmente agli interessi costituiti: il potere è tornato all’ex Dc.
È il vero buco politico dell’Italia. Tanto più in questo momento di supposto trionfo della sinistra: la mancanza di una sinistra. Come schieramento e come proposta. La terza forza socialista è stata eliminata dall’ex Pci. Che poi si è dissolto.

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